"OGNI MALEDETTO LUNEDÌ (SU DUE)": Ovvero perché ci piace Zerocalcare.




Un breve riassunto per quei (pochi) che si accingono a leggere questa recensione su Zerocalcare pensando che si tratti di un’azienda concorrente del Calgon o di prodotti simili per la lavatrice.
Zerocalcare è il nome d’arte di Michele Rech, classe 1983, nato in dicembre (come tiene a sottolineare lui stesso in una striscia), fumettista per passione dalle scuole superiori.
Per citare la piccola biografia riportata sulla terza di copertina di tutti i suoi libri editi fino adesso:

“[…] ha collaborato con il quotidiano Liberazione (chiuso), i mensili XL di Repubblica (spazio underground, chiuso), Canemucco (chiuso) e la divisione on-line della DC Comics, Zuda.com (chiusa).
Tra le collaborazioni che non è riuscito a far chiudere c’è l’annuale antologia del fumetto indipendente Sherwood Comix, la Smemoranda, le riviste Mamma! e Internazionale”.

Il vero e proprio esordio che lo consegna al mainstream fumettistico italiano, però, avviene con il suo primo libro dal titolo La profezia dell’Armadillo, prodotto da Makkox nel 2011, altro brillante vignettista che potete leggere principalmente sul sito d’informazione Il Post.
Ristampato cinque volte, il volume è finalmente notato da BaoPublishing che nel 2012 ne pubblica una versione a colori, anch'essa rapidamente esaurita. Nel frattempo Zerocalcare apre un blog dove pubblica, a settimane alterne, storie autobiografiche all'interno delle quali troviamo i più disparati personaggi della cultura pop o dell’immaginario collettivo che accompagnano il protagonista impersonando, di volta in volta, i diversi lati del suo carattere (Margareth Tatcher/senso del dovere, il maestro di Sirio il Dragone/buonsenso ecc...).
Il blog registra migliaia di contatti giornalieri e Michele raggiunge in tempi brevi una popolarità sorprendente, anche tra chi di regola non legge fumetti.
Al suo secondo libro"Un polpo alla gola", segue "Ogni maledetto lunedì (su due)" da pochi giorni il libreria, che raccoglie le tavole pubblicate sul blog e non solo.

Fatta questa doverosa premessa, partendo proprio da quest'ultimo libro vorrei provare a descrivere i motivi per cui Zerocalcare ci piace.
Tra tutti è stato quello che mi ha stupito maggiormente, nonostante molte tavole le avessi già lette.
Il libro è Infatti condito di due ulteriori storie: una che si sviluppa orizzontalmente intercalandosi ai singoli episodi di cui è composto come una sorta di fil rouge; l’altra intitolata “A.F.A.B.”, pubblicata per la prima volta nel 2011. Entrambe a colori, si contrappongono al bianco e nero del resto delle tavole.
L’autore si muove su due piani paralleli: uno che ci fa sorridere e divertire non poco; l’altro fa riflettere e addirittura arriva a toccarci profondamente.
In “Ogni maledetto lunedì (su due) ” accade così, all'improvviso  di trovare una storia che racconta le vicende del G8 dal punto di vista di Michele e dei suoi amici, “A.F.A.B.” appunto.
Non me lo aspettavo.
Due pagine prima stavo ridendo, e due pagine dopo mi trovavo a riflettere su una frase amarissima e al contempo molto efficacie che descrive lo stato delle cose (e delle persone) che contraddistinse quei giorni tristi per la democrazia nel nostro Paese.
Poi di nuovo a ridere con Zerocalcare e il suo armadillo, che dovrebbe rappresentare la sua controparte a volte più razionale, a volte fuori di testa e irresponsabile.
Episodi di cinque, sei tavole che dispiegano tutta l’abilità di story-telling dell’autore e soprattutto la sua autenticità. L'autore ci racconta e si racconta in una maniera immediata, semplice, con riferimenti ai cartoni animati anni ’80, ai film e ai fumetti più famosi, umanizzando personaggi che reciteranno, di volta in volta, la parte della saggezza, dell’intemperanza o del senso del dovere del protagonista (e ai quali verrà messo in bocca il dialetto romanesco anche quando a parlare sarà, ad esempio, Luke Skywalker).



La storia principale, invece, non mostra subito il suo significato, ci mettiamo un po’ a capire cosa “Calcare” voglia dirci, ma a poco a poco, ci ritroviamo a naufragare (è il caso di dirlo) in un’amara metafora di noi, della vita, ma soprattutto del nostro paese. E anche questo è un fenomeno inaspettato: insomma, stiamo leggendo strisce umoristiche, cosa c’entra questo sentimentalismo, tra l’altro non proprio positivo?
In letteratura si dice che quando un autore riesce a interpretare al meglio il suo tempo con le sue opere, esso è un grande autore.
L’impressione che questo libro mi ha dato è la medesima.
Michele riesce ad alternare sentimenti contrastanti come solo i fumettisti navigati sanno fare. Consiglio di partire proprio da quest'ultimo libro se volete immergervi nell'umorismo pop di Zerocalcare, perché ripropone in cartaceo tutte quelle storie che, di fatto, l’hanno portato al successo attraverso il blog.
E non mi rivolgo solo ai quasi-trentenni di oggi, che si abbeverano alle fonti distillate da George Lucas o Go Nagai (per loro non comprarlo non è solo un’occasione persa, bensì sacrilegio); ma anche a chi non ha mai sfogliato un libro a fumetti in vita sua.
Compratelo, regalatelo e fatelo leggere, non ve ne pentirete.


          
  • Autori: Zerocalcare
  • Genere: Cronache dell'adolescenza lunga
  • Formato: Brossurato 17 x 24
  • Pagine: 216
  • Prezzo: € 16.00
  • ISBN: 978-88-6543-155-9