Ripropogno qui di seguito l'intervista che feci qualche tempo fa agli autori di NIRVANA:
"Già
da novembre in edicola e in fumetteria potete trovare il primo numero di NIRVANA, serie a fumetti
edita da Panini, creata da Emiliano Pagani e Daniele Caluri, rispettivamente
sceneggiatore e disegnatore.
Cos’ha
di diverso NIRVANA dalle altre pubblicazioni attualmente in circolazione?
Innanzitutto è una serie umoristica che si concede, di tanto intanto, licenze
satiriche. Sì, perché oltre ad avere autori italiani, NIRVANA è anche
ambientato nella realtà dell’Italia di oggi infatti, giusto a conferma di ciò,
il protagonista è un piccolo truffatore di nome Ramiro Tango che vive di
espedienti a scapito di creduloni e sprovveduti. Perciò non c’è da stupirsi se
tra le pagine di questo primo albo ogni tanto ci si imbatte nel Primo
Ministro(sì, avete capito bene) o in qualche pattuglia della Guardia di
Finanza.
Il
problema di Ramiro è che durante i suoi raggiri e le sue truffe è incappato
nella persona sbagliata, il boss Occhionero Ronson.
Impossibile
a questo punto non andare a finire nel programma protezione testimoni del
burbero ispettore Buddha (il quale somiglia in maniera inquietante a Bud
Spencer), che non gli risparmierà qualche sonoro ceffone pur di tenerlo lontano
dai guai in attesa del processo contro Ronson.
Inutile
dire che la copertura salterà ogni volta, così da costringere Ramiro a vestire
sempre nuovi panni, presumibilmente una diversa identità ad ogni numero, per
sfuggire ai temibili sicari Golem e Slobo.
Questo
è il semplice ma efficace incipit dell’opera.
La
lettura è consigliata a tutti, ma veramente tutti, perché dentro NIRVANA ci
sono la società italiana, la politica, bei personaggi, bei disegni ed uno humor
sopra, sotto e anche tra le righe!
Emiliano
e Daniele mi hanno dato l’opportunità di fare loro qualche domanda sulla loro
opera, quindi andiamo a cominciare.
Gentili Paguri (so che
questo è il vostro nome d’arte!), immaginate per un attimo di parlare con chi
non è pratico del mondo dei fumetti e dategli un motivo per iniziare proprio
acquistando NIRVANA.
“Perché costa solo 2,90€ e non troveranno niente di
così moderno, diverso e innovativo in nessuna edicola italiana allo stesso
prezzo!
Scherzi a parte, Nirvana è un fumetto a nostro giudizio
apprezzabile e godibile anche da chi non legge fumetti. Purtroppo molti fumetti
tendono ad essere autoreferenziali e a fossilizzarsi in un mondo immaginario,
inserito in una bolla spaziotemporale, in cui quello che accade non ha alcun
rapporto con la realtà e con la vita reale. Nirvana no. Nirvana è sì un fumetto
umoristico, ma ha (o almeno dovrebbe avere, secondo le nostre intenzioni)
diversi livelli di lettura. Purtroppo, in molti ambienti del nostro Paese, il
fumetto – e quello umoristico in particolare – continua ancora ad essere
considerato un mezzo d’intrattenimento dalle poche pretese, un po’
semplicistico, adatto ai bambini o agli adulti poco svegli. Naturalmente è una
castroneria. Certo, ci sono anche fumetti che possono dare adito a ipotesi del
genere, ma non è detto che debba sempre essere così, no? Ecco, se vogliamo, un
vero buon motivo per leggere Nirvana è appunto quello di premiare il tentativo
(nostro e di Panini Comics) di realizzare un fumetto diverso dal solito.
Coraggioso, senza mediazioni, grottesco, moderno, generoso e vivo!”
La domanda può
sembrare scomoda ma per gli addetti ai lavori è d’obbligo (quindi io dal canto
mio potevo evitarla,ma ve la faccio lo stesso): vi inserite in un settore, il
fumetto umoristico italiano, che è dominato da Rat-Man; riuscirà Ramiro a ritagliarsi
uno spazio nel cuore dei lettori? E come intende farlo?
“Questo non possiamo saperlo. Ma non possiamo nemmeno
paragonare Rat-Man con Nirvana: non è che un genere (l’umoristico) e una casa
editrice bastano perché due cose debbano per forza assomigliarsi. In
particolare, noi veniamo da un tipo di umorismo feroce, per molti disturbante,
consolidatosi con la nostra creatura finora di maggior successo: Don Zauker.
Quei toni, quelle gag, quel ritmo hanno creato una specie di comunità di
lettori che si aspetta da noi un livello simile, anche per una miniserie per la
grande distribuzione. Ci abbiamo pensato, all’inizio, ma alla fine abbiamo
deciso di essere noi stessi, ignorando il pericolo di pregiudicarci la fetta di
lettori eccessivamente conservatori. Sappiamo in partenza di non poter essere al
100% mainstream, e ci va bene così.
E’ l’unico metodo che consideriamo valido perché un nostro lavoro riesca a
“ritagliarsi uno spazio nel cuore dei lettori”.
Avete mai pensato alla
carriera alternativa di vignettisti per Il Giornale o Libero? So
che comunque pagano bene …
“Ma certo! Solo che sulla nostra scrivania non c’è
abbastanza spazio per un busto del duce, come campeggia invece su quella di
Feltri. Ma comunque noi veniamo da 20 anni di vignette, strisce e tavole
satiriche sul Vernacoliere, grazie a Don Zauker abbiamo vinto il Premio Satira
Politica di Forte dei Marmi 2011, portiamo avanti da anni un sito di satira tra
i più seguiti in Italia (www.donzauker.it) e attualmente stiamo collaborando
anche a Il Male di Vauro e Vincino. Come puoi vedere, dal punto di vista
satirico siamo più che attivi.”
Com’è nata l’idea di
NIRVANA e perché ambientarlo proprio in Italia? E’ una scelta quantomeno
inconsueta (e coraggiosa) …
“Perché coraggiosa? Perché il personaggio principale
non si chiama Johnny, Jack o Melanie? Forse è giunta l’ora di affrancarci dal
colonialismo statunitense, no? E, fuori da qualsiasi logica patriottica o
nazionalista, si può ambientarlo proprio in Italia perché siamo italiani,
perché qui viviamo e perché abbiamo occhi e orecchie per vedere quello che c’è
intorno a noi. Se invece per “coraggiosa” intendi che rischia di non incontrare
i gusti di un pubblico esterofilo, troppo abituato a storie con personaggi di
altri Paesi, beh, non c’importa granché; senza coraggio non vale neanche la
pena di cominciare a fare niente. E poi, davvero: BASTA con fumetti ambientati
in realtà parallele e immaginarie, senza alcun contatto con il mondo
circostante. L’idea è nata dalla nostra esigenza di raccontare sempre qualcosa
di diverso ad ogni numero, mantenendo però un unico filo conduttore. Come
dicevamo prima, noi siamo abituati da sempre a mischiare satira e fumetti, per
cui la possibilità di avere un personaggio che è costretto (dai sicari, dal
programma protezione testimoni e dalla propria coglionaggine) a cambiare
identità ad ogni numero ci permette di affrontare diversi aspetti della vita
sociale del nostro Paese. “
Ramiro forse è meno
“personaggio” di quanto si possa credere; è l’incarnazione di una mentalità ben
radicata nel nostro paese?
“Mah... Ramiro è un piccolo imbroglione, un buono a
nulla, bugiardo, senza rispetto per niente e per nessuno che si trova, suo
malgrado, in guai e situazioni più grandi di lui dalle quali riesce quasi
sempre ad uscire grazie alla faccia tosta e alla parlantina. Rappresenta
qualcuno in particolare? No, forse rappresenta tante persone, ma tutti
personaggi dell’albo sono un po’ lo specchio deformato di quello che ci
circonda. Come diceva una vecchia pubblicità: è tutto intorno a te!”
Una domanda accademica: parlando del
fumetto in generale, quanto è sottovalutato questo medium qui da noi e perché?
“Tantissimo e forse anche di più. Il fumetto, in
Italia, è considerato roba da bambini, da adolescenti onanisti o da adulti
rincoglioniti. E questo è un grande limite culturale del nostro Paese. Uno dei
tanti, purtroppo. Un Paese assurdo dove un’opera di Alan Moore (V for Vendetta;
From Hell; Watchmen) è considerata intrattenimento per l’infanzia, mentre un
libro di Moccia, di un comico di Zelig o della Tamaro è considerato
letteratura. Andare a cercare i motivi di tutto questo sarebbe un’operazione
lunga e anche dolorosa. Diciamo però che spesso anche i fumetti e soprattutto
un certo modo di farli, in Italia, ha contribuito non poco ad alimentare
quest’idea.”
Per promuovere la
vostra opera ci avete “messo la faccia” in una serie di spot che vi vede
protagonisti e che si possono vedere sia sul gruppo di facebook che sul sito di
PANINI (uno lo riportiamo in fondo a questo articolo); è stato puro
divertimento personale o pensate che farsi conoscere “dal vivo” contribuisca a
creare empatia con i potenziali lettori?
“No, no, ci mancherebbe! E’ stato solo puro
divertimento personale. Ci divertiamo in quello che facciamo e spesso, per il
nostro sito e per uno spettacolo dal vivo che facevamo fino all’anno scorso,
realizziamo filmati o falsi spot. Chi ci conosce da anni lo sa e ci apprezza
anche per questo. Cercati lo spot sull’otto per mille, tanto per farti un’idea.
Tornando ai 6 minispot realizzati per Nirvana, dalla redazione ci avevano
chiesto un filmato promozionale dove saremmo dovuti apparire noi che spiegavamo
le varie fasi della lavorazione di un fumetto Una cosa pallosissima! E così
abbiamo pensato di realizzare qualcosa di diverso, di completamente spiazzante
rispetto a quello che ci chiedevano. In un pomeriggio, con l’aiuto di un paio
di nostri amici armati di telecamera, abbiamo pensato e realizzato tutti e 6 i
minispot. Sei cazzate, diciamolo ma liberatorie!”
Cosa dobbiamo aspettarci
dai prossimi numeri di NIRVANA?
Novità, coraggio, divertimento, ritmo, risate,
entusiasmo, generosità e tante tante sorprese ad ogni albo.
Ringraziando Emiliano
Pagani e Daniele Caluri del tempo che hanno concesso a me e a 60pezzi,
gli porgo un’ultima domanda volutamente criptica per coloro che non hanno
acquistato l’albo e che mi viene in mente guardando la mia edizione variant del
primo numero di NIRVANA: ma il sedere dell’ippopotamo puzza davvero! Che
alchimia è mai questa?
Il sedere (o altrimenti detto: culo) dell’ippopotamo
puzza davvero! Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, facciamo un breve
riassunto. Dalla Panini ci avevano proposto di fare un’edizione variant del
primo numero con copertina profumata. Subito ci siamo scandalizzati, sbottando
che quelle erano cose adatte a Hello Kitty o al diario di Diddle! Poi, quando
ci hanno mandato la lista delle fragranze tra le quali scegliere, ci abbiamo
ripensato: accanto ai più consueti profumi di violetta, fragola, rosa camuna,
c’erano anche gli odori sgradevoli, tipo kerosene, letame, compostaggio,
Giuliano Ferrara, etc...Così abbiamo pensato: visto che uno dei personaggi più
importanti del primo numero è l’enorme ippopotamo Stefano, perché non facciamo
una copertina dove si vede il protagonista, Ramiro, che cavalca l’ippopotamo?
E, già che ci siamo, perché non facciamo che grattando sul culo dell’ippopotamo
si possa sentire davvero la puzza di culo d’ippopotamo? Alla Panini hanno
accettato entusiasti e l’incidente diplomatico si è risolto al meglio. Per chi
invece non avesse acquistato l’edizione variant (si trova solo in fumetteria)
ma volesse ugualmente respirare la delicata fragranza, non resta che andare a
leggere l’albo in bagno, magari dopo aver mangiato fagioli con le cotiche."