Ultmate, ultimate, ULTIMATES! 1/3




Adesso che sono tutti disponibili presso la nostra fumetteria di fiducia, possiamo parlarne.
Sono infatti le nuove testate dell' universo Marvel Ultimate, nuovi numeri uno che rappresentano un ottimo punto di inizio per chiunque volesse cimentarsi nella lettura degli eroi più classici, ma con tinte del tutto nuove ed aggiornate.
Sono NEW ULTIMATE SPIDER-MAN, ULTIMATE X-MEN  e  The ULTIMATES.

Partiamo con New Ultimate Spider-man (di cui trovate già il numero 2)


Anche chi non ha particolare dimestichezza con il nostro amichevole uomo ragno di quartiere saprà chi è Peter Parker.
Peter Parker è Spider-man, o meglio lo era, prima che Goblin, Kraven il cacciatore, Electro, Il dottor Octopus, l'Avvoltoio e l'Uomo Sabbia decidessero di unirsi per farlo fuori.
In realtà non senza ingenti perdite anche tra le loro fila (Peter li riesce a battere tutti facendo anche fuori, pare, Goblin).
A questi cattivoni si aggiunge anche l'atto eroico di Spider-man che  tenta di salvare Capitan America da un proiettile del Punitore (!!), venendo ferito al suo posto.
Ecco, nell'universo Marvel "standard" questi "Sinistri Sei" non hanno mai avuto la meglio sul giovane Parker, nell'universo Ultimate, purtroppo, sì.
Peter muore tra le braccia della sua ragazza, Mary Jane, e lascia tutti i Newyorkesi senza il loro eroe, proprio adesso che anche il Daily Bugle aveva smesso di remargli contro non facendolo più passare per un criminale qualunque.
Fine della storia? Nient'affatto.
Un nuovo arrampicamuri sembra gironzolare per Manhattan, ma chi è? Chi ha il pessimo gusto di vestire i panni del leggendario Spider-man?
Giovane, inesperto e... molto potente, è Miles Morales, afro-americano di Brooklyn, che si ritrova punto anche lui da un ragno e con capacità che sembrano andare anche oltre quelle del vecchio Spider-man (e non aggiungo altro, ma fatevi una carrellata dei meccanismi di difesa che hanno i ragni meno comuni e resterete sbalorditi).

Miles e la sua famiglia non navigano certo nell'oro, ma il destino ha fatto sì che vincesse una borsa di studi (tramite una scellerata lotteria) per frequentare una delle migliori scuole della città (la Vision Accademy). La sua vita sta per cambiare e lui non immagina nemmeno quanto.

Insomma ci sono tutti gli ingredienti per un nuovo inizio.

Il condimento finale è dato dal disegnatore della serie, la talentuosa (e italianissima) Sara Pichelli, che personalmente non ho apprezzato subito, ma che a lungo andare piace parecchio. Ha un tratto molto pulito e particolare, non ne resterete delusi.

Brian Michael Bendis per la sceneggiatura. Veterano ed autore principale della serie Ultimate di Spider-man,  chi non lo conosce può cominciare ad apprezzarlo fin da subito.

E' assolutamente un buon prodotto e la bimestralità unita al prezzo non stellare (3€), fa di New Ultimate Spider-man un fumetto da seguire.




Intervista agli autori di NIRVANA (Panini Comics)

Ripropogno qui di seguito l'intervista che feci qualche tempo fa agli autori di NIRVANA:


"Già da novembre in edicola e in fumetteria potete trovare il  primo numero di NIRVANA, serie a fumetti edita da Panini, creata da Emiliano Pagani e Daniele Caluri, rispettivamente sceneggiatore e disegnatore.
Cos’ha di diverso NIRVANA dalle altre pubblicazioni attualmente in circolazione? Innanzitutto è una serie umoristica che si concede, di tanto intanto, licenze satiriche. Sì, perché oltre ad avere autori italiani, NIRVANA è anche ambientato nella realtà dell’Italia di oggi infatti, giusto a conferma di ciò, il protagonista è un piccolo truffatore di nome Ramiro Tango che vive di espedienti a scapito di creduloni e sprovveduti. Perciò non c’è da stupirsi se tra le pagine di questo primo albo ogni tanto ci si imbatte nel Primo Ministro(sì, avete capito bene) o in qualche pattuglia della Guardia di Finanza.
Il problema di Ramiro è che durante i suoi raggiri e le sue truffe è incappato nella persona sbagliata, il boss Occhionero Ronson.
Impossibile a questo punto non andare a finire nel programma protezione testimoni del burbero ispettore Buddha (il quale somiglia in maniera inquietante a Bud Spencer), che non gli risparmierà qualche sonoro ceffone pur di tenerlo lontano dai guai in attesa del processo contro Ronson.
Inutile dire che la copertura salterà ogni volta, così da costringere Ramiro a vestire sempre nuovi panni, presumibilmente una diversa identità ad ogni numero, per sfuggire ai temibili sicari Golem e Slobo.
Questo è il semplice ma efficace incipit dell’opera.
La lettura è consigliata a tutti, ma veramente tutti, perché dentro NIRVANA ci sono la società italiana, la politica, bei personaggi, bei disegni ed uno humor sopra, sotto e anche tra le righe!

Emiliano e Daniele mi hanno dato l’opportunità di fare loro qualche domanda sulla loro opera, quindi andiamo a cominciare.
Gentili Paguri (so che questo è il vostro nome d’arte!), immaginate per un attimo di parlare con chi non è pratico del mondo dei fumetti e dategli un motivo per iniziare proprio acquistando NIRVANA.
“Perché costa solo 2,90€ e non troveranno niente di così moderno, diverso e innovativo in nessuna edicola italiana allo stesso prezzo!
Scherzi a parte, Nirvana è un fumetto a nostro giudizio apprezzabile e godibile anche da chi non legge fumetti. Purtroppo molti fumetti tendono ad essere autoreferenziali e a fossilizzarsi in un mondo immaginario, inserito in una bolla spaziotemporale, in cui quello che accade non ha alcun rapporto con la realtà e con la vita reale. Nirvana no. Nirvana è sì un fumetto umoristico, ma ha (o almeno dovrebbe avere, secondo le nostre intenzioni) diversi livelli di lettura. Purtroppo, in molti ambienti del nostro Paese, il fumetto – e quello umoristico in particolare – continua ancora ad essere considerato un mezzo d’intrattenimento dalle poche pretese, un po’ semplicistico, adatto ai bambini o agli adulti poco svegli. Naturalmente è una castroneria. Certo, ci sono anche fumetti che possono dare adito a ipotesi del genere, ma non è detto che debba sempre essere così, no? Ecco, se vogliamo, un vero buon motivo per leggere Nirvana è appunto quello di premiare il tentativo (nostro e di Panini Comics) di realizzare un fumetto diverso dal solito. Coraggioso, senza mediazioni, grottesco, moderno, generoso e vivo!”

La domanda può sembrare scomoda ma per gli addetti ai lavori è d’obbligo (quindi io dal canto mio potevo evitarla,ma ve la faccio lo stesso): vi inserite in un settore, il fumetto umoristico italiano, che è dominato da Rat-Man; riuscirà Ramiro a ritagliarsi uno spazio nel cuore dei lettori? E come intende farlo?
“Questo non possiamo saperlo. Ma non possiamo nemmeno paragonare Rat-Man con Nirvana: non è che un genere (l’umoristico) e una casa editrice bastano perché due cose debbano per forza assomigliarsi. In particolare, noi veniamo da un tipo di umorismo feroce, per molti disturbante, consolidatosi con la nostra creatura finora di maggior successo: Don Zauker. Quei toni, quelle gag, quel ritmo hanno creato una specie di comunità di lettori che si aspetta da noi un livello simile, anche per una miniserie per la grande distribuzione. Ci abbiamo pensato, all’inizio, ma alla fine abbiamo deciso di essere noi stessi, ignorando il pericolo di pregiudicarci la fetta di lettori eccessivamente conservatori. Sappiamo in partenza di non poter essere al 100% mainstream, e ci va bene così. E’ l’unico metodo che consideriamo valido perché un nostro lavoro riesca a “ritagliarsi uno spazio nel cuore dei lettori”. 

Avete mai pensato alla carriera alternativa di vignettisti per Il Giornale o Libero? So che comunque pagano bene …
“Ma certo! Solo che sulla nostra scrivania non c’è abbastanza spazio per un busto del duce, come campeggia invece su quella di Feltri. Ma comunque noi veniamo da 20 anni di vignette, strisce e tavole satiriche sul Vernacoliere, grazie a Don Zauker abbiamo vinto il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi 2011, portiamo avanti da anni un sito di satira tra i più seguiti in Italia (www.donzauker.it) e attualmente stiamo collaborando anche a Il Male di Vauro e Vincino. Come puoi vedere, dal punto di vista satirico siamo più che attivi.”

Com’è nata l’idea di NIRVANA e perché ambientarlo proprio in Italia? E’ una scelta quantomeno inconsueta (e coraggiosa) …
“Perché coraggiosa? Perché il personaggio principale non si chiama Johnny, Jack o Melanie? Forse è giunta l’ora di affrancarci dal colonialismo statunitense, no? E, fuori da qualsiasi logica patriottica o nazionalista, si può ambientarlo proprio in Italia perché siamo italiani, perché qui viviamo e perché abbiamo occhi e orecchie per vedere quello che c’è intorno a noi. Se invece per “coraggiosa” intendi che rischia di non incontrare i gusti di un pubblico esterofilo, troppo abituato a storie con personaggi di altri Paesi, beh, non c’importa granché; senza coraggio non vale neanche la pena di cominciare a fare niente. E poi, davvero: BASTA con fumetti ambientati in realtà parallele e immaginarie, senza alcun contatto con il mondo circostante. L’idea è nata dalla nostra esigenza di raccontare sempre qualcosa di diverso ad ogni numero, mantenendo però un unico filo conduttore. Come dicevamo prima, noi siamo abituati da sempre a mischiare satira e fumetti, per cui la possibilità di avere un personaggio che è costretto (dai sicari, dal programma protezione testimoni e dalla propria coglionaggine) a cambiare identità ad ogni numero ci permette di affrontare diversi aspetti della vita sociale del nostro Paese. “ 
Ramiro forse è meno “personaggio” di quanto si possa credere; è l’incarnazione di una mentalità ben radicata nel nostro paese?
“Mah... Ramiro è un piccolo imbroglione, un buono a nulla, bugiardo, senza rispetto per niente e per nessuno che si trova, suo malgrado, in guai e situazioni più grandi di lui dalle quali riesce quasi sempre ad uscire grazie alla faccia tosta e alla parlantina. Rappresenta qualcuno in particolare? No, forse rappresenta tante persone, ma tutti personaggi dell’albo sono un po’ lo specchio deformato di quello che ci circonda. Come diceva una vecchia pubblicità: è tutto intorno a te!”

Una domanda accademica: parlando del fumetto in generale, quanto è sottovalutato questo medium qui da noi e perché?
“Tantissimo e forse anche di più. Il fumetto, in Italia, è considerato roba da bambini, da adolescenti onanisti o da adulti rincoglioniti. E questo è un grande limite culturale del nostro Paese. Uno dei tanti, purtroppo. Un Paese assurdo dove un’opera di Alan Moore (V for Vendetta; From Hell; Watchmen) è considerata intrattenimento per l’infanzia, mentre un libro di Moccia, di un comico di Zelig o della Tamaro è considerato letteratura. Andare a cercare i motivi di tutto questo sarebbe un’operazione lunga e anche dolorosa. Diciamo però che spesso anche i fumetti e soprattutto un certo modo di farli, in Italia, ha contribuito non poco ad alimentare quest’idea.”

Per promuovere la vostra opera ci avete “messo la faccia” in una serie di spot che vi vede protagonisti e che si possono vedere sia sul gruppo di facebook che sul sito di PANINI (uno lo riportiamo in fondo a questo articolo); è stato puro divertimento personale o pensate che farsi conoscere “dal vivo” contribuisca a creare empatia con i potenziali lettori?
“No, no, ci mancherebbe! E’ stato solo puro divertimento personale. Ci divertiamo in quello che facciamo e spesso, per il nostro sito e per uno spettacolo dal vivo che facevamo fino all’anno scorso, realizziamo filmati o falsi spot. Chi ci conosce da anni lo sa e ci apprezza anche per questo. Cercati lo spot sull’otto per mille, tanto per farti un’idea. Tornando ai 6 minispot realizzati per Nirvana, dalla redazione ci avevano chiesto un filmato promozionale dove saremmo dovuti apparire noi che spiegavamo le varie fasi della lavorazione di un fumetto Una cosa pallosissima! E così abbiamo pensato di realizzare qualcosa di diverso, di completamente spiazzante rispetto a quello che ci chiedevano. In un pomeriggio, con l’aiuto di un paio di nostri amici armati di telecamera, abbiamo pensato e realizzato tutti e 6 i minispot. Sei cazzate, diciamolo ma liberatorie!”
Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi numeri di NIRVANA?
Novità, coraggio, divertimento, ritmo, risate, entusiasmo, generosità e tante tante sorprese ad ogni albo. 
Ringraziando Emiliano Pagani e Daniele Caluri del tempo che hanno concesso a me e a 60pezzi, gli porgo un’ultima domanda volutamente criptica per coloro che non hanno acquistato l’albo e che mi viene in mente guardando la mia edizione variant del primo numero di NIRVANA: ma il sedere dell’ippopotamo puzza davvero! Che alchimia è mai questa?
Il sedere (o altrimenti detto: culo) dell’ippopotamo puzza davvero! Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, facciamo un breve riassunto. Dalla Panini ci avevano proposto di fare un’edizione variant del primo numero con copertina profumata. Subito ci siamo scandalizzati, sbottando che quelle erano cose adatte a Hello Kitty o al diario di Diddle! Poi, quando ci hanno mandato la lista delle fragranze tra le quali scegliere, ci abbiamo ripensato: accanto ai più consueti profumi di violetta, fragola, rosa camuna, c’erano anche gli odori sgradevoli, tipo kerosene, letame, compostaggio, Giuliano Ferrara, etc...Così abbiamo pensato: visto che uno dei personaggi più importanti del primo numero è l’enorme ippopotamo Stefano, perché non facciamo una copertina dove si vede il protagonista, Ramiro, che cavalca l’ippopotamo? E, già che ci siamo, perché non facciamo che grattando sul culo dell’ippopotamo si possa sentire davvero la puzza di culo d’ippopotamo? Alla Panini hanno accettato entusiasti e l’incidente diplomatico si è risolto al meglio. Per chi invece non avesse acquistato l’edizione variant (si trova solo in fumetteria) ma volesse ugualmente respirare la delicata fragranza, non resta che andare a leggere l’albo in bagno, magari dopo aver mangiato fagioli con le cotiche."

L'universo MARVEL e l'universo MARVEL ULTIMATE

Ultimate Universe
Se vi capitasse di andare in fumetteria (posto privilegiato per assortimento di albi rispetto all'edicola) con l'intenzione di acquistare un fumetto Marvel, magari sull'onda dell'entusiasmo dopo l'uscita del film "Avengers", e non aveste mai avuto a che fare con le testate della "casa delle idee"(come spesso viene chiamata la casa editrice), sicuramente la scelta sarebbe ardua per non dire impossibile.

C'è una cosa da sapere che può, almeno in parte, aiutare a prendere una prima direzione e che sto per spiegare brevemente.

Esistono due linee temporali (o come si dice in gergo "continuity") che riguardano i supereroi Marvel, da Spiderman agli X-Men, da Thor ai Vendicatori e tutti gli altri: il cosidetto UNIVERSO MARVEL, quello standard, che parte dall'alba dei tempi, diciamo dagli anni '60 e che va avanti da allora e un altro, più recente, che viene detto UNIVERSO ULTIMATE (sempre Marvel).

Nato nell'ormai lontano 2002, l'universo Ultimate fu una sapiente mossa commerciale che ebbe come scopo quello di consentire ai nuovi lettori di fumetti di rivivere le origini e i primi passi di supereroi famosi e dalla storia ormai ben definita.

Furono lanciate le cosidette testate "Ultimate": da "Ultimate Spiderman" ad "Ultimate Fantastic Four" fino a "Ultimate X-Men" ecc...
Tra i titoli, tutti bene o male conformi ai propri fratelli maggiori dell'universo principale, l'unico che risultava leggermente diverso era quello dei VENDICATORI che in questa nuova linea temporale presero il nome di ULTIMATES. Per il resto, tutto ripartiva da zero ma non tutto veniva narrato nello stesso modo.
Cambiarono dei particolari nelle origini dei supereroi, vennero resi più attuali, il design dei personaggi in alcuni casi fu rivisto e tutto venne lavato, sciacquato e steso per poi essere consegnato ai fan come negli anni '60.

Ciò che ci preme dire in questa sede è l'assoluta indipendanza delle testate Marvel da quelle Ultimate: esistono due Thor, due Spiderman, due gruppi di Vendicatori (solo che quelli nuovi si chiamano Ultimates) ecc...

Ecco perchè, se si entrata in una fumetteria con l'intenzione di cui sopra, è meglio orientarsi verso l'acquisto di una testata Ultimate che non di una normale, perchè dieci anni di storia sono più facili da digerire di cinquanta e passa.

A questo si aggiunge il fatto che, recentemente, grazie al suo potenziale ancora inespresso e al fatto che la Marvel azzarda molto di più nelle sceneggiature di un universo giovane, l'universo Ultimate ha subito notevoli stravolgimenti che ben si prestano ad invogliare i lettori ad entrare per la prima volta nel mondo dei supereroi.

Come ad esempio il passaggio di consegna della maschera dell' Uomo Ragno a beneficio di un nuovo proprietario.

Marvel Universe



Spider-man è morto... viva Spider-man! (2/2)


Parliamoci chiaro: per chi volesse prendere il suo primo fumetto (riferendoci per ora ai comics americani - vedi sezione sui "generi"), questo è davvero il momento giusto.

Le maggiori case editrici di fumetti americani, la Marvel Comics (Spider-Man, X-Men, Fantastic Four ecc...) e la DC Comics (Batman, Superman, Lanterna Verde, JLA ecc...) stanno rilanciando proprio in questi mesi tutte le loro testate principali, in un modo o nell'altro.

Chi in maniera più barbara, sconvolgendo dalle fondamenta tutto il proprio universo supereroistico, con personaggi nuovi di pacca affiancati a vecchie glorie; chi con più cautela, ripresentando i personaggi dalle proprie origini ma lasciando intatte le concezioni di fondo.

Insomma, chi più chi meno, per avvicinare nuovi lettori (e per rilanciare le vendite) le case editrici fanno a gara a chi sforna più novità.
Il che significa tanti nuovi numeri #1 e tanti reboot ("ripartenze").

Per molti lettori di media-data (come me) questa è un po una seccatura. Per quelli di lunga-data un'anatema. Per i neofiti un'importante occasione.

Prima di comprare un albo a fumetti, è bene però emanciparci (termine di cui ignoro il significato) dalla concezione del fumetto come medium per bambini.
Il fumetto NON E' un album da colorare e NON presenta storie assimilabili alle fiabe con animali antropomorfi che vediamo su Topolino.
Quest'ultimo ha tutto il mio rispetto e ha svolto (e svolge ancora oggi) un ruolo importante nella formazione dei ragazzi, lo dico da appassionato dei vecchi film disney; semplicemente non è ciò di cui ci occupiamo qui.
Il fumetto è un medium onnicomprensivo, un contenitore che ha al suo interno dei generi come qualsiasi altro medium (libri, TV, cinema...): esiste il fumetto della PIMPA così come il fumetto di Preacher di Garth Ennis e Steve Dillon.
Ma ci torneremo.

Come primo argomento, in sintonia col titolo del del blog, avevo voglia di inizare con quella che è forse la notizia più clamorosa degli ultimi tempi nel mondo dei fumetti: LA MORTE DI SPIDER-MAN.

Ma mi sono reso conto che il post è già troppo lungo, quindi vi rimando al prossimo per sapere chi era Peter Parker e chi è Miles Morales.

Spider-man è morto... viva Spider-man! (1/2)


Il primo post di "Chi ha ucciso l' Uomo Ragno?" non può non contenere una dichiarazione di intenti e dei buoni auspici per un futuro di aggiornamenti e costante entusiasmo.

Resomi conto che molte persone stentano ad avvicinarsi ai comics, e più in generale ai fumetti, mi sono detto che forse poteva essere una buon'idea creare una piattaforma che servisse a dare gli strumenti di base a chi desiderasse saperne di più di questo mondo.

"Con cosa inizio?", "Quale fumetto posso leggere per primo?", "Che diavolo è un Manga?", "Non è per bambini?", sono tutte domande più o meno leggittime alle quali difficilmente si trova risposta sui siti specializzati (che sono tanti e molti sono davvero ben fati, con i quali nn vogliamo nemmeno metterci a paragone), poichè questi danno per scontate conoscenze di base (ma vermente di base!) che non tutti hanno.

Ecco perchè nasce "Chi ha ucciso l' Uomo Ragno?": per dare una speranza a chi, sentendo parlare di continuity, reboot, Marvel, Dc, universi ultimate, New 52 ecc... decide alla fine che forse "è meglio lasciar perdere".
Non è meglio lasciar perdere.
Bisogna solo conoscere qualcuno che ti spieghi un paio di cose, oppure dare un occhiata a questo piccolo blog.

Chiunque abbia voglia di collaborare (costantemente o sporadicamente) non ha che da chiedere: più siamo, meglio è.
Un piccolo appunto, anche se probabilmente tutti l'avranno già capito al primo sguardo, il blog, nella sua veste esteriore, prende spunto dagli 883 e dalla loro più celebre canzone.
Ad un certo punto, da appassionato di comics mi sono chiesto "è un caso che il mio gruppo del cuore sia proprio quello che ha tra i suoi maggiori successi una canzone dove c'è l' Uomo Ragno?".

Può darsi di no.